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In che modo Omega ha contribuito a inaugurare una nuova epoca per James Bond

Quando, nei primi anni ’90, l’attore Timothy Dalton abbandonò il ruolo di James Bond dopo appena due film, la serie di 007 si era ormai slegata dalle sue vecchie persuasioni orologistiche.

Bond sarà anche stato l’agente segreto più risoluto e spietatamente efficiente nella storia del cinema, ma queste sue caratteristiche sembravano abbandonarlo quando si trattava di scegliere un orologio. Passava da una marca all’altra, quando noi avremmo semplicemente voluto che scegliesse un orologio con la stessa incrollabile sicurezza messa in mostra mentre ordinava un vodka martini.

Un conto è parlare di uno 007 che seduce folte schiere di donne avventi – sempre nel nome della sicurezza nazionale, sia ben chiaro; altro conto è cosa mettesse al polso, area in cui lo avremmo voluto un tantino meno promiscuo.

Era necessario agire…

Un riepilogo degli orologi di Bond

È noto che, nei romanzi originali, il creatore di Bond Ian Fleming facesse indossare al suo protagonista un Rolex. E, nell’incarnazione di Sean Connery, Bond vi si atteneva fedelmente, sfoggiando in gran parte dei film un bellissimo Submariner referenza 6538.

Come accadeva spesso con le donne, anche qui ci fu un momento di infedeltà quando, in Thunderball, ebbe una breve scappatella con un Breitling Top Time. Ma il Bond di Connery sarebbe sempre tornato al Rolex, così come il Bond dell’unica interpretazione di George Lazenby, che ne avrebbe indossato due diversi modelli nel film Al servizio segreto di Sua Maestà (un altro Submariner e un cronografo pre-Daytona).

Dopo di che sarebbe arrivato Roger Moore, che avrebbe sostituito parte dello stile da duro di Connery con un’estetica anni ‘70 più groovy e leggera, con tanto di completi da safari e doppi sensi di dubbio gusto.

Nelle sue sette insuperabili interpretazioni di Bond, Moore avrebbe indossato diversi Rolex, tra cui un Submariner, un Datejust e perfino un GMT Master. Ma avrebbe anche esplorato l’hi-tech, indossando vari Seiko al quarzo e un orologio a LED Hamilton Pulsar – scelta comprensibile, se consideriamo che la tecnologia al quarzo era ormai ben avviata.

Quando il succitato Timothy Dalton infilò lo smoking di Bond nel 1987, gli fu assegnato uno sportivo Tag Heuer al quarzo per il primo film – nonostante questo non fosse mai stato ufficialmente un orologio di Bond – per poi ritrovare come fidato segnatempo il Rolex Submariner nel film Vendetta privata, uscito nel 1989. Dalton non sarà stato il Bond preferito di tutti, nonostante le sue buone interpretazioni, ma avrà sempre un posto nel cuore degli appassionati di orologi come ultimo James Bond ad aver indossato un Rolex.

## L’era Brosnan

Passati sei anni, e risolta una lunga serie di dispute legali che avevano coinvolto lo studio, a calarsi nel ruolo di Bond è Pierce Brosnan. L’intera serie si sottopone a cambiamenti profondi, al punto che nessun precedente membro del cast farà ritorno in GoldenEye, ad eccezione di un invecchiato Q interpretato da Desmond Llewellyn.

Questa è l’opportunità ideale per dare a Bond un nuovo orologio da sfoggiare, di una marca rinomata ma che mai in passato aveva fatto parte dell’universo di 007: Omega.

Negli anni ’90, a reggere con perizia il timone di Omega nel mare apocalittico dell’era post-quarzo è Jean-Claude Biver, una leggenda del settore. Dopo la firma di Pierce Brosnan per il ruolo di Bond, una sua giovane collaboratrice cerca di convincerlo a tentare di far comparire il marchio Omega nel nuovo film.

La riluttanza di Biver

Biver, che all’epoca ha circa 45 anni, è inizialmente convinto che la serie di Bond non abbia più alcuna presa sulle giovani generazioni, il pubblico a cui Omega punta in quel periodo. Sicuro che i film avessero raggiunto il culmine durante l’epoca Connery, Biver respinge la proposta.

Ma non è un caso se Biver è considerato il più astuto stratega di marketing del settore. Riconoscendo alla fine la possibilità di non avere più il polso della situazione della cultura popolare, Biver chiede alla sua collega di provare a convincerlo che una collaborazione tra Bond e Omega gioverebbe al marchio.

Non sappiamo esattamente cosa gli dirà, ma sappiamo che sarà sufficiente a convincerlo a partecipare a un incontro a Los Angeles con i rappresentanti della Eon Productions, la compagnia cinematografica che produce i film di Bond.

Biver, un vero maverick sotto ogni aspetto e non ultimo nel suo stile di negoziazione, sorprende la Eon mettendo sul piatto un’offerta di gran lunga superiore a quella richiesta. E, grazie a ciò, Omega riceverà un forte supporto promozionale e ampia visibilità sul grande schermo.

Oggi, all’annuncio di un nuovo film di James Bond, il pubblico è tanto curioso di sapere quale orologio indosserà l’agente quanto di conoscere l’auto che guiderà.

Il regno del Seamaster

GoldenEye è quindi il primo film ad avere come protagonista uno 007 con un Omega al polso. Pierce Brosnan apre le fila con un Seamaster Professional 300m, un modello al quarzo. E da allora la scelta cadrà sempre su orologio meccanici.

Quando Daniel Craig assume il ruolo di Bond in Casino Royale (2006), il Seamaster rappresenta un elemento di continuità per la serie, asset importante quando si passa a un nuovo interprete. Craig indossa un Seamaster Diver 300M (Ref. 2220.80) e un Seamaster Planet Ocean (Ref. 2900.50.91), per passare a un altro Planet Ocean 600M (Reference 2201.50) in Quantum of Solace.

Dopo Skyfall e Spectre, dove indossa altri Seamaster in edizione limitata e perfino, brevemente, un Aqua Terra, Craig esegue un inchino finale in grande stile nel suo ultimo film, No Time to Die.

Il Seamaster 300m edizione 2020 (nominato l’anno precedente all’uscita del film, rinviato a causa del coronavirus) è forse il più bel Seamaster di sempre, se non addirittura il più bell’Omega in assoluto.

L’orologio allude al passato di Bond nelle forze speciali, con la sua robusta cassa in titanio dentellata, gli indicatori di un marrone chiaro “tropicale”, le lancette a forma di spada e l’ampia freccia militare sopra le ore 6. Ed è stato probabilmente il regalo di addio perfetto per un Daniel Craig in partenza, il quale – a suo dire – riesce solitamente a tenere per sé gli orologi indossati come Bond.

Una piccola gratifica, dunque, che va ad aggiungersi ai presunti 25 milioni di dollari ricevuti per il suo canto del cigno da 007!

Ora che i custodi della serie meditano sulla direzione da prendere in futuro – e sulla scelta del sostituto di Craig – Omega avrà allo stesso modo dei sicuri grattacapi nel creare un orologio per Bond in grado di sorpassare quello precedente.

Come Daniel Craig, sarà davvero difficile rimpiazzarlo.

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