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Come il Navitimer stava per non vedere la luce

Per molti orologiai, il processo di progettazione e l’accoglienza pubblica dei loro orologi non sono sempre una passeggiata—tanto si può dire dell’iconico Navitimer di Breitling. Questa è la storia di come un orologiaio testardo, dopo un po’ d’ insistenza, finalmente si arrese a qualche suggerimento del pubblico per creare il classico orologio che conosciamo e amiamo oggi.

Resistenza Alla ‘Scatola’ Di Aviazione

Il Navitimer è, prima di tutto, conosciuto come un orologio fatto appositamente per i piloti; anche il suo nome lo lascia intendere— ‘Navi’ sta, ovviamente, per navigazione. Ma nonostante gli ovvi vantaggi del Navitimer come strumento perfetto per gli aviatori, questo non era quello che il suo creatore aveva in mente all’inizio.

Invece, Willy Breitling—bisnipote del fondatore di Breitling, Léon Breitling¬—voleva un pubblico di scienziati, ingeneri e matematici per il suo orologio, con l’intenzione di farlo diventare semplicemente il massimo dei cronografi. Così si spiega il nome precedente del Navitimer, Chronomat—il cronografo per matematici. Tuttavia, per alcuni la compatibilità della creazione di Willy con il cielo era troppo ovvia e allettante…

Dieci Anni Di Insistenze

Per dieci lunghi anni, la Aircraft Owners and Pilots Association (AOPA) ha cercato costantemente di convincere Willy Breitling del potenziale dell’allora Chronomat per diventare il perfetto orologio per piloti. Vi sento chiedere: “Quindi, perché i piloti non hanno semplicemente usato il Chronomat?”.

Il Chronomat aveva prima bisogno di alcune modifiche. Queste prevedevano una calibrazione specifica per l’uso aereo in modo da consentire ai piloti di calcolare la velocità di discesa, il consumo di carburante, la velocità al suolo e altro ancora. Poi, Willy accettò con riluttanza, il Chronomat fu rivisitato e così divenne il Navitimer.

Entra In Scena Carpenter

Poco dopo le suddette richieste, il pilota collaudatore Scott Carpenter approcciò Willy Breitling con un’idea—modificare il Navitimer in modo che potesse leggere le ventiquattro ore. Questa modifica non era solo per le necessità del lavoro principale di Carpenter, ma per la sua missione sull’Aurora 7, nella quale diventò il secondo americano a raggiungere lo spazio.

Sul suo volo speciale, Capenter aveva bisogno di un orologio per tenerlo orientato con l’ora corretta, dato che vedeva il sole tramontare e poi sorgere per tre volte nel suo tragitto di cinque ore intorno alla Terra. Era un buon lavoro, e Willy accettò debitamente di aiutarlo.

Il Navitimer è stato davvero presentato nel 1952?

Tra l’altro, ci sono delle ipotesi su quando il Navitimer è stato introdotto. L’anno del lancio è per lo più considerato il 1952, ma ci sono poche dimostrazioni a riguardo. Inoltre, la recente letteratura sugli orologi dice semplicemente che la marca “ha cominciato a lavorare a un orologio da polso per piloti e professionisti dell’aviazione” nel 1952, con nessun accenno ai lanci di quell’anno. Ciò potrebbe spiegare perché un modello Navitimer dell’anno 1952 è così raro…

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